La scuola elementare frequentata da Michael Jackson vuole rimuovere una targa a lui dedicata all’interno dell’Auditorium.
Michael Jackson è ancora al centro del dibattito negli Stati Uniti. L’onda lunga dell’effetto negativo di Leaving Neverland, il docu-film dedicato alla testimonianza di due presunte vittime delle sue violenze, continua a farsi sentire.
Dopo lo stop alla sua musica da parte di alcune emittenti, infatti, tocca adesso alla scuola elementare da lui frequentata nel 1969 mettere in dubbio la sua integrità morale. A quanto pare, il dirigente scolastico starebbe infatti pensando di rimuovere la targa a lui dedicata all’interno dell’auditorium dell’edificio.
La scuola elementare di Michael Jackson vuole rinnegarlo
La scuola, frequentata da Jackson durante gli anni Sessanta ma abbandonata dopo il primo successo con i Jackson 5, I Want You Back, gli aveva dedicato già nel 1989 un importante auditorium, posto nel cuore di Hollywood.
A distanza di tanti anni, però, la reputazione del Re del Pop è stata messa a dura prova dalle accuse di pedofilia, e stando alla dirigenza della scuola oggi non sarebbe molto opportuno mantenere il suo nome all’interno dell’edificio.
Gli attacchi dei genitori a Michael Jackson
La situazione l’ha spiegata la preside della scuola, Karen Hollis. A quanto pare, a chiedere la rimozione sarebbero stati alcuni genitori oltre che diversi membri dello staff della scuola. Lei ha semplicemente dato loro la possibilità di decidere attraverso una votazione democratica.
Intervistati dal Los Angeles Times, i genitori più adirati hanno fatto sentire la propria voce, affermando che il documentario è stato alquanto chiaro e che non è più il caso di mantenere quel nome all’interno di una scuola elementare.
Ma anche tra i genitori c’è chi non è d’accordo con questa soluzione: “Ci sono persone in questo Paese che hanno fatto ben di peggio, che sono state condannate e hanno ancora i loro nomi sugli edifici“. Insomma, il dibattito è ancora lontano dal terminare. L’unica certezza è che per Jackson non c’è davvero pace…